I bambini timidi tendono ad avere difficoltà a relazionarsi ad un gruppo, per questo vengono scartati dai genitori gli sport di squadra. Questo però non sempre risulta essere la scelta ottimale perché per quanto sia vero che mettere un bambino timido in una squadra abbia i suoi lati negativi, ne ha anche di positivi. Come vedremo successivamente ci sono degli sport maggiormente adatti per chi ha un carattere timido, ma prima di tutto è importante ricordare che il proprio figlio deve andarci contento: la sua volontà dunque viene prima di ogni scelta razionale.
In merito a questo e a quanto sarà trattato successivamente, potrebbe essere di aiuto la lettura del seguente articolo: https://www.lastampa.it/mamme/2015/09/23/news/sport-quale-scegliere-1.35226603
Sport di squadra: sì o no?
Non c’è una risposta precisa anche se tendenzialmente è sconsigliato partire con uno sport di squadra per un bambino timido. Questo perché nonostante i molteplici lati positivi che comporta, come ad esempio lo sviluppo della condivisione, contare e collaborare con l’altro, empatizzare con il compagno ed imparare a dividere sia le conquiste che le sconfitte; comporta comunque al bambino il doversi inserire in una squadra, relazionarsi con più coetanei e magari sentirne anche il paragone, soffrendolo. Per quanto dunque gli sport di squadra siano belli e formativi, risultano essere ideali per dei bambini che, seppur timidi, abbiano anche un po’ di sicurezza in sé che tramite questi sport potranno consolidare vincendo invece del tutto la timidezza.
La giusta scelta
Ci sono tre sport in particolare che vengono consigliati in questi casi e sono: nuoto, arti marziali, atletica leggera. Il nuoto è ottimo perché nonostante sia uno sport individuale, in quanto nella vasca il bambino nuoterà da solo, richiede comunque la condivisione del tempo e dei ritmi. Spesso infatti quando i bambini vengono segnati a nuoto, ci sono altri cinque o sei bambini dello stesso corso, permettendo al proprio figlio di avere una sicurezza tale da poter sconfiggere la timidezza in maniera graduale. Lo stesso principio lo si riscontra anche nell’atletica leggera, sport anch’esso nel quale il bambino tiene conto solo della propria prestazione ma ha comunque un piccolo gruppo con il quale giorno dopo giorno prendere confidenza, aprirsi e condividere quelle ore di attività insieme nella massima libertà di essere sé stesso. Le arti marziali invece permetteranno, oltre a quanto detto precedentemente, al bambino di lavorare su sé stesso, aumentando la propria forza e sicurezza di sé.